Punto n.1134 del 06-06-2024
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Punto di Montecchio n.1134 del 06-06-2024
E’ VIETATA LA QUESTUA A CHI NON APPARTIENE AL COMUNE
Germano Perdoncin

Questo ammonimento lo si può leggere, ben visibile, su di una targa fissata nella parete esterna del muro di destra dell’oratorio seicentesco “Scaramuzza” intitolato a Sant’Antonio da Padova in Via Leonardo Murialdo. Suppongo fosse un avviso di limitazione, esclusione, una maniera esplicita d’un tempo, per favorire innanzitutto le persone povere locali colpite da miseria e prive di mezzi di sussistenza e costrette ad elemosinare, mendicare, a chiedere la carità.
Ho memoria, non mi inganno, poiché me ne sono sincerato, che una simile scritta campeggiava (forse era una norma di tutti i posti), all’inizio di via G. Matteotti, all’entrata del paese, su di un riquadro in rilievo di cemento, un avvertimento e ben visibile. L’incuria ed il tempo lo hanno sgretolato, cancellato. La questua è stata una prerogativa degli ordini religiosi.
Già San Francesco, il poverello d’Assisi ed i suoi confratelli frati, traevano il magro sostentamento nell’accettare generi alimentari e offerte che potevano destinare nel loro peregrinare in gran parte alle persone bisognose. Il Manzoni nei “Promessi sposi” ricorda nel III capitolo la “cerca” delle noci di fra Galdino, ... CONTINUA A LEGGERE...




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