| Punto n.1174 del 17-04-2025 |
| Punto n.1173 del 11-04-2025 |
| Punto n.1172 del 04-04-2025 |
| Punto n.1171 del 28-03-2025 |
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Dall'ultimo numero in edicola (n.1174)
Punto di Montecchio n.1173 del 11-04-2025
LUNGA VITA AL SOGIT OVEST VICENTINO BRENDOLA
Il vice presidente Sergio Meggiolaro
I care si scrive così, ma non so come si pronuncia.
Ma so bene cosa significa I CARE, mi prendo cura, mi interessa, ho a cuore.
Ed è esattamente quello che abbiamo fatto o che ci ha ispirato per 20 anni. Così mi sono espresso a Camisano domenica 9 febbraio 2025, in occasione del nostro ventennale, rivolgendomi alla nostra settantina di volontari e volontarie. Quel giorno ho ricordato loro che nel 2004 abbiamo iniziato con una ambulanza usata. Oggi ne abbiamo 3, più 2 mezzi per trasporto carrozzine, una vettura e molto altro. Insomma, un valore e un capitale. Il valore più grande, però, ho sottolineato, il capitale più importante in assoluto, siete voi tutti volontari e volontarie.
Potremmo averne 50 di ambulanze, ma se mancano le persone, se non c’è chi si prende cura, quelle ambulanze rimarrebbero ferme. Sono stati vent’anni intrisi di emozioni, di rapporti interpersonali, di nuove esperienze e amicizie. Lascio a voi che leggete queste righe, immaginare quanti pazienti trasportati in vent’anni di attività, quanti chilometri percorsi, quali esperienze.
Trovarsi a fianco del paziente in barella, mentre l’ambulanza corre verso la destinazione.
Pazienti anche gi... CONTINUA A LEGGERE...
Il vice presidente Sergio Meggiolaro
I care si scrive così, ma non so come si pronuncia.
Ma so bene cosa significa I CARE, mi prendo cura, mi interessa, ho a cuore.
Ed è esattamente quello che abbiamo fatto o che ci ha ispirato per 20 anni. Così mi sono espresso a Camisano domenica 9 febbraio 2025, in occasione del nostro ventennale, rivolgendomi alla nostra settantina di volontari e volontarie. Quel giorno ho ricordato loro che nel 2004 abbiamo iniziato con una ambulanza usata. Oggi ne abbiamo 3, più 2 mezzi per trasporto carrozzine, una vettura e molto altro. Insomma, un valore e un capitale. Il valore più grande, però, ho sottolineato, il capitale più importante in assoluto, siete voi tutti volontari e volontarie.
Potremmo averne 50 di ambulanze, ma se mancano le persone, se non c’è chi si prende cura, quelle ambulanze rimarrebbero ferme. Sono stati vent’anni intrisi di emozioni, di rapporti interpersonali, di nuove esperienze e amicizie. Lascio a voi che leggete queste righe, immaginare quanti pazienti trasportati in vent’anni di attività, quanti chilometri percorsi, quali esperienze.
Trovarsi a fianco del paziente in barella, mentre l’ambulanza corre verso la destinazione.
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