Punto di Montecchio n.1161 del 17-01-2025



QUANTO C’È DA IMPARARE
DALLA VICENDA DI CECILIA SALA
Rosanna Frizzo da ilpunto.news del 12 /01/25
Del caso di Cecilia Sala e della sua librazione si dovrebbe parlare a scuola, sarebbe un’importante ed interessante lezione di Educazione Civica per far capire ai ragazzi quanto sia bello vivere in uno Stato democratico che si batte per il rispetto della libertà e della vita di ognuno.
Perché Cecilia è stata presa, portata in carcere senza un motivo, anzi, no! È stata utilizzata come mezzo di scambio dai servizi segreti iraniani, accusata di nulla, ma segregata nel modo più ignobile: cella stretta, nessun letto, solo una coperta, privata degli occhiali, costantemente accecata dalla luce artificiale.
Una vera tortura e le democrazie non ammettono le torture.
Lo spregio della dignità di una donna che per venti giorni non può lavarsi, non può riposare.
L’impossibilità di comunicare con qualcuno, soprattutto con le persone care.
Questo succedeva quando l’Italia era una dittatura, quando gli oppositori al regime fascista venivano rinchiusi in celle di tortura, fatti sparire e uccisi. Contro quei crimini tanti giovani si sono battuti e hanno fatto resistenza, la stessa che portano avanti tanti giovani iraniani con il rischio di mettere a repentaglio la propria vita.
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