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Dall'ultimo numero in edicola (n.1178)
Punto di Montecchio n.1174 del 17-04-2025
AUGURI DI BUONA PASQUA
Rosanna Frizzo
Mi è difficile fare gli auguri di Pasqua quando il mondo vive uno dei momenti più difficili, viste le guerre in atto, i popoli che soffrono, le bizzarrie commerciali. La Pasqua è Resurrezione, cioè tornare alla vita, mettersi sul sentiero di un cammino nuovo perché, dopo il sacrificio di Cristo morto in croce, si è uomini nuovi.
Ma è vero? Se fosse così tutti saremmo in piazza a piangere le vittime civili di Sumy, ci rivolgeremmo a Netanyahu per chiedergli di smettere di distruggere Gaza. Ad Hamas di uscire dai bunker e pensare al bene del popolo palestinese che non ha più niente, neanche un pezzetto di orto.
Ci rivolgeremmo a Trump e a Putin e chiederemmo loro di mostrare veramente che sono dei prescelti da Dio e quindi che rinuncino a tutti i loro progetti di potenza.
Ai nostri governanti dovremmo ricordare che le parole della fede non vanno sbandierate, ma vissute cominciando a raccontare il vero e mettendosi concretamente al servizio dei più deboli.
Ci rendiamo conto che della gente come noi, che lavoriamo, fatichiamo e intanto speriamo in un momento migliore, di noi che ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli, di noi che ci ammaliamo e non abbiamo i sold CONTINUA A LEGGERE...
Rosanna Frizzo
Mi è difficile fare gli auguri di Pasqua quando il mondo vive uno dei momenti più difficili, viste le guerre in atto, i popoli che soffrono, le bizzarrie commerciali. La Pasqua è Resurrezione, cioè tornare alla vita, mettersi sul sentiero di un cammino nuovo perché, dopo il sacrificio di Cristo morto in croce, si è uomini nuovi.
Ma è vero? Se fosse così tutti saremmo in piazza a piangere le vittime civili di Sumy, ci rivolgeremmo a Netanyahu per chiedergli di smettere di distruggere Gaza. Ad Hamas di uscire dai bunker e pensare al bene del popolo palestinese che non ha più niente, neanche un pezzetto di orto.
Ci rivolgeremmo a Trump e a Putin e chiederemmo loro di mostrare veramente che sono dei prescelti da Dio e quindi che rinuncino a tutti i loro progetti di potenza.
Ai nostri governanti dovremmo ricordare che le parole della fede non vanno sbandierate, ma vissute cominciando a raccontare il vero e mettendosi concretamente al servizio dei più deboli.
Ci rendiamo conto che della gente come noi, che lavoriamo, fatichiamo e intanto speriamo in un momento migliore, di noi che ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli, di noi che ci ammaliamo e non abbiamo i sold CONTINUA A LEGGERE...
